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Imaging della coerenza di fase per il rilevamento di difetti

By Alain Le Duff, Guillaume Painchaud-April

1. Introduzione

Nel campo dei controlli non distruttivi a ultrasuoni (NDT - nondestructive testing), il metodo a focalizzazione totale (TFM - total focusing method) rappresenta attualmente una tecnica di imaging NDT ampiamente conosciuta e accettata. Inoltre il metodo è adesso commercialmente disponibile in diversi dispositivi portatili come i rilevatori di difetti della serie OmniScan™ X3. In aggiunta la considerazione del TFM sta crescendo sempre di più nella comunità NDT.

Tuttavia, sebbene il TFM semplifica l'interpretazione delle immagini rispetto all'ispezione phased array (PA) convenzionale, l'uso di un singolo elemento nella trasmissione durante l'acquisizione può generare immagini con un basso rapporto segnale-rumore (SNR - signal-to-noise ratio). Questo basso SNR è causato da una scarsa penetrazione acustica, comunemente in componenti spesse o in materiali a elevata attenuazione.

Per superare questo limite viene proposta di seguito una differente integrazione dell'algoritmo TFM convenzionale utilizzando solamente le informazioni correlate alla fase dei segnali acquisiti. È basato sul fattore della coerenza del vettore (VCF - vector coherence factor)1, il quale viene usato come immagine, rimuovendo le informazioni dell'ampiezza dai segnali acquisiti. Questo metodo, in genere noto anche come imaging della coerenza di fase (PCI - phase coherence imaging), presenta alcuni vantaggi2,3,4, come i seguenti:

Nella parte restante di questo documento saranno spiegati i principi di base della tecnologia PCI Evident, per parte della quale è in corso l'approvazione di brevetto (in modo particolare il suo metodo di produzione di rappresentazioni binarizzate di segnali di echi acustici). Per questa spiegazione viene innanzitutto trattata l'operazione relativa all'algoritmo di ritardo e somma (DAS - delay and sum), che rende possibile generare un'immagine TFM convenzionale con un involucro dall'FMC: In seguito sarà dimostrato che l'algoritmo PCI costituisce una variante dell'algoritmo DAS.

Gli esempi di casi applicativi reali mediante difetti artificiali di origine e forma note, permettono il confronto di due tipi di immagini, TFM convenzionale e PCI5, ottenuti mediante due differenti algoritmi.

2. Principi relativi al TFM convenzionale e all'algoritmo DAS

Figura 1. Configurazione geometrica dell'acquisizione FMC con una sonda a contatto con la superficie da ispezionare. L'elemento piezoelettrico k emette un'onda acustica agli ultrasuoni nella componente da ispezionare. L'elemento piezoelettrico l riceve l'onda ultrasonora riflessa.

La Figura 1 illustra la configurazione geometrica dell'acquisizione a matrice completa (FMC - full matrix capture) da una sonda con controllo a ultrasuoni phased array (PAUT - phased array ultrasonic testing); inoltre mostra l'area di interesse (ROI - region of interest) corrispondente alla parte della componente da ispezionare e visualizzare mediante il TFM. L'elemento piezoelettrico k emette un'onda ultrasonora. L'onda ultrasonora si propagherà in seguito nella componente da ispezionare venendo riflessa da qualunque difetto presente nel materiale e dalle diverse interfacce. L'elemento piezoelettrico l riceve l'onda ultrasonora riflessa formando il segnale skl dell'A-scan. In seguito l'FMC raggruppa tutti gli A-scan con tutte le possibili combinazioni kl.

La Figura 2 riporta un diagramma di flusso che illustra in 6 fasi principali il principio della ricostruzione dell'algoritmo del ritardo e della somma (DAS) di un'immagine TFM convenzionale partendo da un'acquisizione FMC:

  1. Viene realizzata l'acquisizione FMC, la quale genera i dati relativi a tutti gli A-scan s kl I (t). L'esponente I indica che questi A-scan fanno riferimento ai segnali in fase.
  2. Viene applicata la trasformata di Hilbert, rendendo possibile ottenere le componenti della quadratura s kl Q (t) degli A-scan s kl I (t) in fase acquisiti e raggruppati nei dati FMC.
  3. I dati x kl I e x kl Q vengono estratti mediante i pre-calcolati ritardi τ kl (x,z). Questi ritardi sono stati pre-calcolati in base al tipo di modalità scelta (es: L-L, T-T, TT-T e TT-TT) e all'area di interesse da ispezionare.
  4. In seguito la somma permette di ottenere due immagini TFM in quadratura: I TFM I (x,z) e I TFM Q (x,z).
  5. L'I TFM (x,z) dell'ampiezza (denominata anche modulo o involucro) viene stimato mediante il calcolo della distanza Euclidea.
  6. Una fase post-elaborazione gestita dalla scheda grafica permette di formattare (filtraggio digitale, ricampionamento e ridimensionamento) l'immagine TFM, presentandola all'utente mediante la schermata dello strumento.

Figura 2 Principio dell'algoritmo DAS a 6 fasi per l'ottenimento di un'immagine TFM dell'ampiezza mediante un'acquisizione FMC.

3. Principi dell'algoritmo PCI

Uno dei principali elementi che differenzia l'algoritmo PCI integrati nel rilevatore di difetti OmniScan X3 64 dalla tecnologia TFM convenzionale e da altre tecnologie di elaborazione dei segnali basati sulla fase è data dalla componente di binarizzazione del segnale acustico (brevetto in corso di approvazione). Se si confrontano le fasi nell'algoritmo PCI con le fasi nell'algoritmo DAS illustrato nella Figura 2, si notano due differenze principali:

3.1. Concetto di coerenza di fase

Per comprendere appieno l'essenza del PCI è necessario trattare la nozione di uniformità del segnale, un principio fondamentale di questo metodo. Questa sezione presenta il concetto in una forma semplificata. Per questo bisogna concentrarsi sull'operazione della funzione segno, a volte denominata funzione signum.

La funzione segno quantifica un segnale s(t) su 3 diversi livelli ( +1, 0 e -1):

Per meglio comprendere l'effetto di questa operazione di quantificazione nei segnali, la Figura 3 illustra, attraverso un esempio, il risultato dell'applicazione della funzione segno su un A-scan s(t), scelto in questo caso casualmente a scopo dimostrativo. Osservando la Figura 3, è possibile notare i seguenti aspetti:

Pertanto nel PCI5viene applicato il comportamento di questa funzione segno, da un lato, per mantenere uniforme l'intensità del segnale (per esempio, indipendentemente dalla profondità di ispezione) e, dall'altro lato, per differenziare le zone uniformi (probabilmente correlate alla presenza dei difetti) dalle zone non uniformi (correlate all'assenza di difetti). Notare che l'uniformità dei segnali è un'informazione veicolata dalla fase del segnale.

Da un certo punto di vista le informazioni fornite dal PCI possono essere considerate in pratica quasi binarie: "uniformità-non uniformità" corrisponde a "presenza di difetti-assenza di difetti". Pertanto la difficoltà riguarda l'adozione di una strategia che differenzi questi due sistemi. L'approccio con cui può essere raggiunto questo risultato non viene trattato in questo documento, tuttavia una mappatura a colori adattata come quella integrata nel rilevatore di difetti OmniScan X3 64 facilita l'operazione di differenziazione.

Figura 3. Rumore e segnale grezzo dell'A-scan (a) e segnale quantizzato utilizzando la funzione segno (b).

3.2. Algoritmo PCI

Figura 4. Principio dell'algoritmo PCI.

Il diagramma di flusso nella Figura 4 sintetizza l'algoritmo PCI integrato nel rilevatore di difetti OmniScan™ X3 64 nel modo seguente:

  1. Acquisizione della fase che genera i dati FMC relativi a tutti gli A-scan s kl I (t). L'esponente I indica che questi A-scan sono segnali in fase.
  2. Applicazione della trasformata di Hilbert la quale rende possibile ottenere le componenti nella quadratura s kl Q (t) degli A-scan in fase s kl I (t) acquisiti e raggruppati nei dati FMC.
  3. Estrazione dei dati x kl I e x kl Q mediante i ritardi τ kl (x,z). Questi ritardi sono stati calcolati prima in base al tipo di modalità selezionata (es: L-L, T-T, TT-T e TT-TT) e l'area d'interesse da ispezionare.

Queste prime tre fasi sono identiche a quelle dell'algoritmo DAS nella Figura 2.

3b. Quantizzazione dei segnali xklI e xklQ usando la funzione segno in base all'equazione 1, la quale genera i segnali yklI e yklQ:

La fase 3b è una fase addizionale specifica dell'algoritmo PCI.

4. La somma produce due immagini PCI in quadratura, IPCII (x,z) e IPCIQ (x,z):

5. Infine l'ampiezza IPCI (x,z) viene stimata mediante il calcolo della distanza Chebyshev, denominata anche norma uniforme o norma L, oltre a due componenti delle equazioni (3) e (4):

con p→∞.

La stima dell'ampiezza mediante l'equazione 5 è difficile da raggiungere con p→∞. Una buona approssimazione può essere ottenuta mediante la seguente espressione:

Vale a dire mantenendo come valore finale il massimo dei valori assoluti (|⋅|)delle immagini della quadratura e della fase.

6. Infine esiste una fase post-elaborazione identica a quella dell'algoritmo DAS applicata per ottenere un'immagine TFM convenzionale, gestita dalla scheda grafica permette di formattare (filtraggio digitale, ricampionamento e ridimensionamento) l'immagine TFM, presentandola all'utente mediante la schermata dello strumento.

Notare che il flusso di lavoro di elaborazione PCI, come illustrato nella Figura 4 e integrato nel rilevatore di difetti OmniScan X3 64, è completato durante l'ispezione in tempo reale alla relativamente stessa velocità (es: dall'acquisizione dei dati alla generazione delle immagini) come il TFM convenzionale dello strumento.

4. Esempi di misure sperimentali

Due esempi, tratti da misure sperimentali su difetti di origine e forma note, sono riportati di seguito per confrontare immagini ottenute mediante i due algoritmi precedentemente descritti e per evidenziare certe caratteristiche del PCI. Queste includono l'affidabilità dell'ampiezza e la sensibilità per l'estremità del difetto.

4.1. 1° esempio: Blocco SDH (side-drileld hole - foro laterale)

Il primo esempio di ispezione ha l'obiettivo di evidenziare la proprietà di affidabilità dell'attenuazione del metodo PCI. Viene ispezionato un blocco di acciaio contenente 17 SDH (blocco di ispezione di acciaio a basso tenore di carbonio ASTM E2491) senza uno zoccolo (es: la sonda è a contatto diretto con la componente da ispezionare) mediante una sonda 5L64-A32 PAUT. Questa configurazione di ispezione è illustrata nella Figura 5.

La Figura 6 mostra le risultanti immagini TFM convenzionali (a) e PCI (b,c) ricostruite mediante la propagazione L-L. Nella Figura 6 è possibile osservare i seguenti aspetti:

Visto che il PCI è un metodo di imaging senza ampiezza, la somma uniforme dei segnali avviene indipendentemente dall'ampiezza dei segnali, così da produrre indicazioni con un elevato contrasto3.

Figura 5. Configurazione di ispezione del 1° esempio: Blocco di ispezione in acciaio a basso tenore di carbonio ASTM E2491 e sonda 5L64-A32.

Figura 6. Imaging dell'SDH mediante TFM convenzionale (a), PCI (b) e PCI con la mappatura a colori predefinita integrata nel rilevatore di difetti OmniScan X3 64.

4.2. 2° esempio: Difetto da intaglio in un blocco di acciaio

Un'altra interessante proprietà del PCI consiste nella sua sensibilità alle estremità dei difetti, la quale permette una precisa misura delle discontinuità. Si ritiene che i riflessi speculari provenienti da diffusori ampi sono ridotti in rapporto alla somma dell'ampiezza, visto che solo alcuni termini comuni della fase contribuiscono alla somma. Pertanto il PCI tende a essere più affidabile per riflettori stretti e appuntati.

Per evidenziare queste caratteristiche del PCI, questo secondo esempio riporta i risultati di ispezione su un blocco di acciaio che contiene un intaglio interno orientato a 70°, mediante uno zoccolo SPWZ1-N55S-IHC e una sonda phased array 7.5L60-PWZ1. La Figura 7 mostra la configurazione di ispezione.

La Figure 8 mostra le risultanti immagini TFM (a) e PCI (b e c) ricostruite mediante la modalità di propagazione TT-TT. Possono essere fatti i seguenti confronti:

Pertanto, anche se in questo caso un'immagine TFM convenzionale permette una più precisa valutazione dell'estensione dell'intaglio, il PCI permette una misura di difetti simili a intagli (dovuto all'alta sensibilità delle estremità dei difetti), senza l'applicazione di considerazioni semi-empiriche che potrebbero essere facilmente indotte in errore attraverso un processo di calibrazione o un'attenuazione nel materiale.

Figura 7. Configurazione di ispezione del 2° esempio: Un blocco in acciaio a basso tenore di carbonio con un intaglio angolato realizzato mediante l'elettroerosione, uno zoccolo SPWZ1-N55S-IHC e una sonda 7.5L60-PWZ1.

Figura 8 Imaging di intaglio mediante TFM convenzionale (a), PCI (b) e PCI con la mappatura a colori predefinita integrata nel rilevatore di difetti OmniScan X3 64.

Conclusioni degli esperimenti

In conclusione i nostri esperimenti hanno dimostrato che il PCI offre numerosi vantaggi:

Tuttavia dovrebbero essere riportati anche alcuni svantaggi di questo metodo:

Bibliografia

  1. JF Cruza, J. Camacho, and C. Fritsch, Plane-wave phase-coherence imaging for NDE, NDT & E International, vol. 87, p. 31–37, Apr. 2017.
  2. B. Gauthier, G. Painchaud-April, A. Le Duff, and P. Belanger, “Lightweight and Amplitude-Free Ultrasonic Imaging Using Single-Bit Digitization and Instantaneous Phase Coherence,” IEEE Trans. Ultrason., Ferroelect., Freq. Contr., vol. 69, no. 5, pp. 1763–1774, May 2022, doi: 10.1109/TUFFC.2022.3163621.
  3. B. Gauthier, G. Painchaud-April, A. Le Duff, and P. Bélanger, “Towards an Alternative to Time of Flight Diffraction Using Instantaneous Phase Coherence Imaging for Characterization of Crack-Like Defects,” Sensors, vol. 21, no. 3, p. 730, Jan. 2021, doi: 10.3390/s21030730.
  4. A. Le Duff, N. Badeau, E. Peloquin, G. Painchaud-April, C.-H. Kwan, B. Gauthier, “Total Focusing Method with Phase-Only Ultrasound Signal for Small Flaw Detection,” International Ultrasonic Testing Conference (UT-Online), 2021.
  5. G. Painchaud-April, A. Le Duff, C. Kwan. C. Brillon, Phase-Based Approach for Ultrasonic Inspection, World Intellectual Property Organization (WIPO). 02.09.2021. WO/2021/168565 https://patentscope.wipo.int/search/fr/detail.jsf?docId=WO2021168565=EP383773045

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Alain Le Duff

Scientific Project Manager

Alain Le Duff received a PhD in Acoustics from the Université du Mans, France in 2003. He was a professor from 1989 to 2018 at the Polytechnic University of Franceville, Gabon and then at the ESEO, Angers, France, where was the head of the Electronics & Control Engineering Department in 2015. In 2000, he became a Research Fellow at the Laboratoire d’Acoustique de l’Université du Maine, France. In 2018, he joined Olympus, now Evident, as a scientist to assist our nondestructive testing (NDT) research and development (R&D). His research interests are related to signal and image processing, acoustics, and electronics. He has also contributed to several R&D programs with French and Canadian labs and companies working in the fields of biomedical and NDT industries.

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Guillaume Painchaud-April

Data Scientist

Guillaume Painchaud-April received his PhD in 2013 from the department of Physics and Physics Engineering at Université Laval, Quebec, Canada for his thesis on the use of the scattering matrix in the analysis of optical dielectric resonators. In 2012, he joined Olympus as an industrial physicist, and his current role at Evident is data scientist. His work relates to the physical modeling of wave phenomena in acoustic and electromagnetic inspection systems, on their deployment, and on the use of statistical methods and machine learning methods to improve the reliability of NDE in commercial systems.